Nello sviluppo della civilità ci siamo allontanati dalla natura, dimenticandoci dell’intima connessione con il pianeta, con ciò che giace sotto ai nostri piedi. L’opera si compone di alcuni sassi raccolti in loco e interrati lungo il sentiero a formare la sagoma di alcuni fossili immaginari che rimandano alle origini del luogo: il territorio alpino, con le sue rocce fossili, i ciottoli di fiume utilizzati negli insediamenti umani che nell’area di Stenico formano la tipica necropoli a tumulo. L’opera proposta ribalta l’eternità della scultura: i semplici sassi poggiati a terra verranno calpestati, nel tempo dispersi e riassorbiti dal suolo fino a scomparire completamente, ricordandoci che la presenza umana occupa un periodo infinitesimale di tempo nella storia della Terra e che ogni adattamento è frutto di secoli di evoluzione.