Linee convenzionali dividono lo spazio della città: tra edifici e strade si ereggono le reti imposte dall’uomo, limitazione al passaggio oltre il quale solo lo sguardo può procedere. Ostacoli per gli uomini, all’interno di queste aree la natura spesso trova un ambiente favorevole. In autunno dentro i cantieri in Via di Corticella si accumulano le foglie che ogni notte vengono spazzate via dalla strada e dai marciapiedi dai netturbini. Emerge un ambiente ibrido tra la convenzione umana e la casualità della natura, dove la rete diventa momento di intersezione tra i due. Le tre opere esposte evocano questo spazio di intersezione del modulo naturale che si ibrida e diventa artificiale, invitando ad osservarlo secondo nuovi punti di vista e rivendicando questi luoghi come isole per la flora e la fauna.