Nella trasparenza della sua superficie, specchiante seppur rovinata dall’usura del tempo, la plastica diventa acqua, i graffi onde. Sotto le spire create dal vento, il mare accoglie tutto senza distinzioni, dagli scarti industriali gettati con non curanza, alle anime di coloro in cerca di una nuova vita.

L’opera, poggiata in orizzontale sul pavimento, se guardata lateralmente riflette il cielo, mescolando in essa i colori dell’ambiente circostante, e mostrandosi mutevole e capace di adattarsi a ogni cambiamento dell’intorno.